Podologia

La podologia pone al centro della propria azione preventiva e terapeutica il piede e i distretti correlati. Nasce come disciplina sanitaria autonoma nei paesi anglosassoni all’inizio del secolo scorso. Si afferma in Spagna e in Portogallo dopo la seconda guerra mondiale. In Italia i primi Corsi di Laurea vengono istituiti agli inizi degli anni novanta (Università di Pisa e di Roma La Sapienza). Il percorso formativo universitario, Corso di Laurea in Podologia, Facoltà di Medicina e Chirurgia, è articolato in un primo livello, Laurea triennale, in seguito alla quale è possibile accedere al II livello, Corso di Laurea Magistrale in Scienze delle Professioni Sanitarie della Riabilitazione (due ulteriori anni di Corso), o, in alternativa, ai Master clinici di Specializzazione (annuali, Posturologia, Podologia dello Sport, Biomeccanica e Ortopodologia, etc.). Oggi è una disciplina riconosciuta e apprezzata.

Il podologo si presenta pertanto come il professionista sanitario in grado di interfacciare le competenze medico-specialistiche di diverse specialità tra le quali l’ortopedia, la fisiatria, la fisioterapia e la geriatria per tutte quelle patologie che riguardano il piede ed i distretti adiacenti.
Come si sviluppa una visita podologica? In primis attraverso una valutazione funzionale di tipo clinico. Una corretta analisi di struttura e funzionalità podalica e dei distretti correlati in riferimento ai sintomi e ai segni clinici rilevati, è il presupposto indispensabile. L’anamnesi, l’esame obiettivo del piede in ortostasi libera, in scarico e durante la deambulazione, indicano quale eventuale accertamento strumentale si renda necessario per completare il corretto inquadramento diagnostico. La diagnostica per immagini non si sostituisce alla valutazione clinica ma ne potenzia l’efficacia.
Terminato il processo di visita, il podologo decide quale sia la terapia migliore da porre in essere, con l’obiettivo di contrastare la patologia riscontrata. Sviluppa inoltre strategie di educazione terapeutica, ovvero quelle attività d’informazione finalizzate ad aumentare la consapevolezza del paziente, al fine di limitare i comportamenti negativi per il proprio stato di salute

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